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CAST
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Ariane Ascaride,
Pierre Banderet, Patrick Bonnel,
Jacques Boudet
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PREMI
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RECENSIONI
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Fare un film
politico. Come una volta. E' la decisione di due
sceneggiatori che scrivono a quattro mani, discutendo
animatamente. La storia che cominciano a buttare giù viene
plasmata lentamente dalle loro penne (e computer) e prende
forma davanti ai nostri occhi. Si tratta di una famiglia di
origine italiana, i Moliterno, proprietari di un'autofficina
all'Estaqué, un quartiere popolare di Marsiglia. Il nonno
canta 'Bella ciao' al bimbo per farlo dormire, Gigi e
Jean-Do lavorano duramente alle riparazioni, Lola rende le
auto brillanti e Marta gestisce la parte amministrativa. La
vita è dura, i problemi economici sono tanti. E poi ci sono
gli affari di cuore, e quelli di sesso.
Robert Guédiguian, considerato (un po' a torto) il Ken
Loach francese, riprova a dire qualcosa di sinistra dopo Marius
e Jeannette e La ville est tranquille. Lo fa con
un film, All'attaque!,
che riprende con entusiasmo le regole della commedia
dell'arte, ricco di gag spassose e situazioni comiche. Se
qualcuno ritroverà gli stessi meccanismi e clichés di Marius
e Jeannette, coloro che invece non conoscono ancora il
sanguigno cineasta marsigliese si divertiranno con questa
favola antiglobalizzazione piena d'humour. La battaglia per
non soccombere dei Moliterno, simboli di resistenza umana in
un'epoca di multinazionali, è racchiusa nel programmatico
motto del nonno Pepé: "chi non combatte perde ma
soprattutto si rompe le palle!". Credere nella vita è
l'invito che ci rivolge il regista di A l'attaque!,
descrivendo un mondo in cui "le puttane sono
psicanaliste" e i padroni pieni di debiti (verso i
poveracci) dormono il sonno dei giusti: "è tranquillo
di suo o prende qualcosa?".
di Camillo De Marco (da Kataweb cinema)
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