HOME PAGE
OMBRE ROSSE - NIRVANA
FILM IN PROGRAMMAZIONE
FILM IN CALENDARIO
LISTINO PREZZI
COME RAGGIUNGERCI
LE NOSTRE INIZIATIVE
SERVIZI ONLINE


     CAST


Bjork, Catherine Deneuve

     PREMI

Festival di
Cannes 2000


Palma d'oro miglior film

Biork, miglior attrice


E' stato pubblicato in maniera integrale e senza citarne la fonte un articolo di Barbara Laura scritto in occasione del festival di Cannes 2000. Ce ne scusiamo con gli autori e gli editori. Per chi volesse leggere l'originale e altri servizi consigliamo di collegarsi alla pagina: http://www.pressbynet.com/spe27.html 

     RECENSIONI

   

 

 




CANNES: VINCE DANCER IN THE DARK

Il film danese si aggiudica la palma d'oro e il premio per la migliore attrice Prima edizione del Millennio per il Festval di Cannes. Per dieci giorni (dal 10 al 21 maggio) sulla Croisette registi ed attori, volti noti e meno noti del panorama cinematografico internazionale per presentare quelli che, al di là di tutto, rimangono i protagonisti indiscussi di questo appuntamento: i film. Quest'anno la palmares è andata a "Dancer in The Dark" del danese Lars von Trier con la cantante attrice islandese Bjork che ha conquistato il titolo per la migliore interprete femminile. In passerella altri film, come "Vatel"di Roland Joffè con Gérard Depardieu , il kolossal francese in costume presentato fuori concorso che ha aperto la manifestazione, o di cappa e spada come "Crouching Tiger Hidden Dragon", il nuovo film di Ang Lee che contamina la letteratura popolare cinese degli anni '30 con il pulp americano, senza dimenticare la fantascienza di "Mission to Mars" di Brian De Palma, per la prima volta sulla Croisette. Le opere di questa 53° edizione del Festival spaziano dunque nei più diversi generi e modelli dell'arte cinematografica, lasciando al pubblico francese (ma anche a quello nostrano, dato che all'inizio di giugno a Roma e Milano due rassegne presenteranno una selezione del concorso: "Le vie del cinema da Cannes a Roma" e "Cannes e dintorni") solo l'imbarazzo della scelta nello scegliere di entrare in una sala piuttosto che in un'altra. Molti sono anche i festeggiati di questo Cannes 2000; alcuni ci hanno lasciato, come Robert Bresson e Luis Bunuel, cui è stata dedicata una sala del Palais. Altri sono vivi e vegeti a farci ancora sognare. Come Philippe Noiret, o Gregory Peck, che alla verde età di 84 anni viene omaggiato con la proiezione del documentario "A Conversation with Gregory Peck" della regista americana Barbara Kopple, nel quale il protagonista di "Duello al sole" e "Vacanze romane" si racconta, e racconta i tanti lustri di una carriera irripetibile, segnata da interpretazioni indimenticabili. Ma ai festivals, si sa, nessuno è mai contento, e quello che viene definito il festival più grande del mondo non può non essere accompagnato da polemiche e malumori. E così, mentre pubblico e critica si dividono sulla irresistibile ascesa della cinematografia asiatica, che conquista molti posti in concorso e fuori, l'Italia piange l'assenza del nostro cinema. È infatti la prima volta che gli italiani sono ufficialmente assenti dal Concorso (ma lo sono anche Germania, Spagna e Africa), ma non bisogna dimenticare che a Cannes ci sono due ottimi titoli come "Pane e tulipani" di Silvio Soldini o "Preferisco il rumore del mare" di Mimmo Calopresti, presenti in due sezioni di tutto rispetto come "Quinzaine des realisateurs" e "Un certan regard", mentre fra le dive che infiammano la passerella francese ci sono Monica Bellucci, che rifà Romy Schneider nel remake di "Guardato a vista", "Under Suspicion", in cui recita accanto a Gene Hackman, Valeria Golino, interprete di uno dei quattro episodi del film del figlio di Gabriel Garcia Marquez, Rodrigo, e infine Ornella Muti, interprete di "Terra del fuego" del cileno Miguel Littin. Altro fronte polemico è poi l'assenza di Hollywood: il cinema americano delle grandi produzioni spettacolari ha infatti preferito non approdare al Festival, lasciando che a rappresentare in concorso la cinematografia più ricca del pianeta fosse un film off-Hollywood come quello dei fratelli Coen, "O Brother, Where Art You?", una commedia sulla Grande Depressione che vede protagonista un George Clooney con capelli impomatati, retina e baffetti alla Clark Gable. Mancano le Major, dunque, ma non mancano le star, a partire da una vera e propria icona del cinema hollywoodiano come Gregory Peck, passando per Uma Thurman, Nick Nolte, George Clooney e Holly Hunter, senza dimenticare stelle della vecchia Europa come Gerard Depardieu, Claudia Cardinale o Penelope Cruz. Se critici ed esperti si affollano in lunghe ed estenuanti file per vedere film iraniani, cinesi e giapponesi, ciò che fa stipare centinaia di persone "normali" lungo la famosa passerella di Cannes e riempe le pagine di riviste e quotidiani in ogni parte del mondo, in fondo, sono sempre e solo i divi.

di Barbara Laura

 |    festival    |   trailer   |    sito ufficiale   |