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CAST
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(voci) Irene Grandi, Ludovica Modugno, Raf, Michele
Mirabella, Nino Manfredi
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PREMI
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RECENSIONI
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Una prima osservazione,
incondizionatamente positiva: il livello qualitativo delle
immagini digitali non ha nulla da invidiare a corazzate
dell'animazione americana come "Monsters & Co." o "L'era
glaciale". Neonata ape operaia, Giulia lavora in una
fabbrica di miele pre-fordista, controllata da un direttore
delle risorse apesche e regolata da ritmi massacranti.
Quando Giulia va dall'ape regina, sua madre, per rivendicare
condizioni di vita più (si fa per dire) umane, questa le
racconta la storia di due bambini di nome Simone e Sarah. Il
primo compie un viaggio intrauterino e viene alla luce, poi
scopre l'anima delle cose penetrando in una spugna. Quanto a
Sarah, cresce in un mondo di adulti grigio e atono, popolato
da personaggi alla Magritte; si deprime, ma incontra un
cavallo che (con la voce di Nino Manfredi) la educe su
quanto la vita possa essere straordinaria. Quindi L'apetta
Giulia e la signora vita imposta una parabola, un tantino
lugubre, sulla signora morte; preludendo alla serena
dipartita della protagonista che, tra un racconto e l'altro,
è ormai diventata una vecchia ape. Dell'alta qualità
dell'animazione si è detto. Dunque: che cosa differenzia il
film di Modugno dai citati "colleghi" americani? Il fatto
che quelli contengono, sì, una morale della favola precisa,
ma narrativizzata e risolta in situazioni divertenti; mentre
questo, detto con una punta di rammarico, è un film
filosofeggiante e un po' astruso, che il pubblico dei
bambini stenterà a capire.
Roberto Nepoti - La Repubblica 20/09/2003
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