Per capire e amare Intervista, e intenderne i limiti come
conviene, basta conoscere la sua genesi produttiva: nato
come programma televisivo, è diventato un tv-movie e,
infine, un film-film per le sale, come se a Fellini fosse
cresciuto tra le mani. E' un piccolo film, in un certo
senso, ma di quale grazia e garbo e brio. Certo che si può
dire: lo si è già visto. Ma è anche ingeneroso dirlo se si
pensa al piacere che dà. Può dirlo soltanto chi non ha
saputo, o voluto, abbandonarsi al suo ritmo festoso, alla
sua natura di film che cresce su se stesso come per
partenogenesi, all'avvicendarsi di malinconia e allegria, di
disarmata sincerità e impudico gioco di prestidigitazione,
al disordine sapientemente organizzato, alla sua serenità
armoniosa anche se lievemente triste, quella di un cineasta
che ormai non ha più bisogno di dimostrare il suo talento o
di giustificare le proprie feconde contraddizioni.
Morando Morandini
"Il Giorno", 6 ottobre 1987