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CAST
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Samuel L. Jackson, Milla Jovovich, Stellan Skarsgard,
Doug Hutchison, Grace Zabriskie, Joss Ackland, Jonathan
Higgins, Shannon Lawson, Joris Jarsky, Robert Welch
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PREMI
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RECENSIONI
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Per i più piccini, ricordiamo che Bob Rafelson è il regista
di uno delle pellicole fondamentali del cinema statunitense
anni '70, Cinque pezzi facili. Interpretato da un Jack
Nicholson 33enne (era il 1970, l'anno dopo Easy Rider,
prodotto da Rafelson), è un "piccolo cult di una
generazione, per il suo sguardo critico e amaro sui modelli
di vita americana" (Paolo Mereghetti), e segna l'inizio di
una collaborazione tra regista e attore culminata ne Il
postino suona sempre due volte.
Trent'anni dopo Rafelson si rivela un grande regista in zona
rimozione, intento ad estetizzare le sue scelte registiche.
Dopo aver visitato James M. Cain con Il postino e il Phillip
Marlowe di Raymond Chandler con il cable tv-movie Poodle
Springs, il regista newyorkese si è cimentato oggi con un
racconto di Dashiell Hammett, grandissimo giallista
(marxista e letterariamente rivoluzionario) usato dal cinema
(dal Falcone maltese di John Huston con Bogart a Crocevia
della morte dei fratelli Coen).
Dal racconto "The House on Turk Street" (lo si rintraccia in
"Continental Op", Biblioteca del Giallo Mondadori) è nato No
Good Deed - Inganni svelati, una produzione indipendente con
un cast tanto stellare quanto bizzarro. La parte del
poliziotto tocca allo smaliziato Samuel L. Jackson, il
cattivo è Stellan Skarskgard (Le onde del destino), mentre
per il ruolo di dark lady Rafelson ha scelto Milla Jovovich.
La storia è meno complicata del Falcone maltese, ma più
incasinata: Jackson, onestissimo e modestissimo poliziotto
diabetico esperto di auto rubate e amante del violoncello,
si ritrova nel centro di una sofisticata rapina ad una banca
(metà cyber, metà alla Tototruffa) attuata da un boss preso
di peso dalla letteratura gialla anni 40 con tanto di
fidanzata bellissima e sottomessa (che lo tradirà), un socio
pericolosamente psicotico e una coppia di anzianissimi
complici piloti d'aereo che dovrebbero portare tutti in
salvo alle isole Cayman.
Per la sceneggiatura di Poodle Springs, Rafelson aveva
chiesto la collaborazione di Tom Stoppard. Per No Good Deed
si è affidato ad un autore televisivo, Christopher Canaan. E
quello che non funziona agli occhi di un pubblico ormai
abituato ai thriller costruiti con un montaggio ipercinetico
da registi trentenni di provenienza videoclippara è
l'adattamento e l'attualizzazione di un testo splendidamente
scritto nel '46. Tanto che il cervellone votato al male
interpretato da Skarskgard sembra aver compiuto un viaggio
temporale per come si esprime e si muove. E il poliziotto
Samuel L. Jackson, impegnato per tre quarti del film a
liberarsi da una sedia alla quale l'hanno legato, impiega
almeno dieci minuti per convincere il cattivone a non farsi
sparare, spiegando (come ai bei vecchi tempi) che se uccidi
uno sbirro ti vengono a cercare dovunque.
Ma forse il genere noir non c'entra. Dio ci fulmini se
questo regista, che ha saputo spesso regalare lucide
percezioni della deriva americana, che ci ha mostrato il
rovescio della medaglia, non ha inteso, con questo No Good
Deed, metaforizzare il disagio della multiculturalità
americana. Ecco dunque il perché di una scelta del cast
tanto eccentrica. Sono i nuovi schiavi che cercano gli
antichi schiavi. La testimonial de L'Oreal di origine
ucraina Milla Jovovich impersona la bellissima ragazza
spaesata ("sono fuggita prima che Mosca sprofondasse") che
si sottomette al boss economicamente superiore (Stellan
Skarskgard è svedese, furono i primissimi colonizzatori
dell'America settentrionale) ma poi tenta il quintuplo
gioco, affascinata dal nero Samuel L. Jackson, che si mette
a sua volta al servizio del criminale. E' la passione per la
musica, lingua universale, a legare il servo di una volta (e
di oggi) alla nuova dominata dell'Est.
Ma Rafelson indugia troppo nel testo di Hammett e si perde
nella bellezza di Milla, la segue sotto la doccia, senza
creare tensioni alla De Palma o Hitchcock, ma solo per
mostrarci il sedere. La complicità tra i due, poliziotto e
donna del capo, si risolve in una specie di "posizione del
violoncellista" (Milla davanti impugna l'archetto e Samuel
dietro le insegna come fare) che vorrebbe essere una
bollente variante della sindrome di Stoccolma. Ma forse sono
solo i prodromi del nuovo film di Rafelson, Erotic tales -
Porn.com, che, almeno dal titolo, promette più brividi.
di Camillo De Marco - Kwcinema
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