(...) Variante postmoderna della classica storia di
vendetta, con doppio sottointreccio d´incesto tra un taglio
di lingua e un´amputazione di mani, il film è la conferma di
quanto sia meritata la fama di Park Chan-Wook, cineasta di
successo in patria e di culto presso i cinefili nostrani ("Symphathy
for Mr. Vengeance"). La nerissima storia è disperatamente
lirica, raccontata con un talento visivo fuori del comune;
le sequenze di combattimento sono coreografate con pari
abilità; in sovrappiù, il regista non ci fa mancare un paio
di scene erotiche originali e francamente eccitanti.
Roberto Nepoti - La Repubblica