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CAST
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Jim Carrey, Kate Winslet, Kirsten Dunst, Tom Wilkinson,
Elijah Wood, Mark Ruffalo, David Cross
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PREMI
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RECENSIONI
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Tendenzialmente la nostra esistenza in un'analisi personale
e non rivolta all'esterno ed all'eventuale percezione che di
noi ha il mondo, si può riassumere nel bagaglio delle nostre
esperienze, emozioni e ricordi. Privati di questo, ci resta
ben poco se non il presente e la possibilità di vivere in
una sorta di circolo vizioso emozionale, in cui ripetiamo
all'infinito le nostre esperienze visto che non riusciamo ad
immagazzinarle.
L'idea del prolifico e geniale Kaufman (Il ladro di
orchidee), che costituisce l'ossatura di questa pellicola,
risiede proprio nella cancellazione dei ricordi. Al termine
di una storia particolarmente travagliata, la soluzione
migliore per liberarsi del peso emozionale, potrebbe essere
una bella cancellazione della memoria, con la conseguente
rimozione dei ricordi "dolorosi".
Joel (Jim Carrey / Una settimana da Dio) e Clementine (Kate
Winslet / Finding Neverland) sono ormai ai ferri corti.
Ognuno ha cose da rimproverare all'altro, ma soprattutto si
sentono ormai prigionieri di un menage che non riconoscono
più. È Clementine a fare il primo passo: decide di recarsi
alla Lacuna Inc., azienda specializzata nella rimozione dei
ricordi, e farsi cancellare la storia con Joel.
Venuto a conoscenza della cosa Joel decide di fare
altrettanto, ma durante l'operazione se ne pente.
La storia è costruita con una serie di incastri posizionati
in modo circolare in modo da riportare lo spettatore al
punto di partenza e fargli acquisire quindi la comprensione
del tutto; particolarmente rivelatore è anche la posizione
apparentemente casuale dei titoli di testa.
Se già la storia di per se è accattivante e ben studiata, ma
soprattutto originale, i personaggi di contorno creati da
Kaufman sono quello che rende il tutto credibile. Veri
reali, ognuno con le sue ombre ed i suoi personali demoni,
non si limitano ad asservire la storia, ma gli danno
profondità, illuminandone particolari con la loro luce
soggettiva.
Ottimo cast di supporto con l'eccezione di un Carrey che
seppur molto bravo sembra eccessivamente sotto le righe,
tanto da risultare un po' finto, ma si tratta veramente
della classica imperfezione che non può che valorizzare il
risultato finale.
Valerio Salvi - Film Up
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