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OMBRE ROSSE - NIRVANA
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Thierry Toscan, Alessandra Agosti, Dario Anghilante, Giovanni Foresti


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La diversità come minaccia o crescita è il dilemma che vive un piccolo centro montano nell'opera scritta (insieme a Fredo Valla), diretta e montata da Giorgio Diritti - già collaboratore di Pupi Avati e di Ipotesi Cinema (istituto per la formazione di giovani autori coordinato da Ermanno Olmi) - che in precedenza ha realizzato cortometraggi, documentari, produzioni editoriali e televisive.

Parlato in italiano, francese e soprattutto occitano, un idioma usato nella penisola da circa 180 mila persone, "il Vento fa il suo giro" ("e l'aura fai son vir" il titolo in lingua) è stato girato in Valle Maira, Piemonte. Dove si sforza di integrarsi un rude e orgoglioso pastore francese, con compagna e tre figli, abituato a cambiare radicalmente vita: ha smesso l'insegnamento per allevare capre e produrre formaggio, è poi andato via dai Pirenei insieme alla famiglia per sfuggire alla costruzione di una centrale nucleare, e ha deciso infine di trasferirsi all'estero, stabilendosi a Chersogno, in provincia di Cuneo. Un luogo isolato, spopolato dall'emigrazione e in declino. Per questo motivo, nonostante la chiusura e scarsa ospitalità di alcuni, parte del paesino è deciso ad incoraggiare i nuovi arrivati - in nome delle tradizionali "rueidas", quell'aiuto reciproco che univa la comunità - dato che la loro attività potrebbe portare giovamento a tutti. Ma presto gli "zingari" sono accusati di essere sporchi, hanno un gregge che sconfina nei campi altrui, prendono legna dai terreni abbandonati. E dalle maldicenze si passa alle denunce a carabinieri ed ASL, ai bigattini gettati nella stalla, alla simulazione di aggressione, all'uccisione di alcuni capi di bestiame. La soluzione drammatica sarà però anche seme di cambiamento ("le cose sono come il vento, prima o poi ritornano", dice uno dei personaggi). Nella produzione, Diritti ha coinvolto troupe e attori (quasi tutti abitanti della Valle, non professionisti) firmando un semplice, diretto, esemplare apologo sull'accoglienza vincitore del Bergamo Film Meeting e di diversi riconoscimenti internazionali.

Federico Raponi

 


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