|
|
CAST
|
Valeria Golino, Marco Grieco, Andrea Renzi, Anita
Caprioli, Rosaria De Cicco, Antonio Pennarella
|
|
PREMI
|
|
|
|
RECENSIONI
|
|
Quella di Mario è una guerra dei sentimenti dilaniati da
un'infanzia infelice trascorsa tra una madre naturale
inadeguata di pensarlo come un bambino bisognoso di affetto
e di attenzione e una nuova famiglia desiderosa di colmare
quel vuoto di amorevolezza ma incapace di riuscirci con la
necessaria ed indispensabile naturalezza.
Antonio Capuano ("Pianese Nunzio, quattordici anni a
maggio") affronta il problema degli affidamenti temporanei
dei bambini provenienti da una famiglia naturale che non può
occuparsi di loro. Le sfaccettature della questione, come è
facile immaginare, sono molteplici. Capuano, bisogna dire,
pur se in maniera in alcuni punti eccessivamente
didascalica, raggiunge un buon livello di profondità nel
raccontare la storia del piccolo Mario. I rapporti tra il
bambino e l'aspirante madre (ora dimessa ora combattiva a
cui dà il volto Valeria Golino) sono ben delineati e ben si
colgono le delicate, e fragili, trame psicologiche che
nascono tra di loro. Delicate e fragili ma durissime, come
un chiuso bozzolo al mondo esterno. Sia esso rappresentato
dal compagno di lei, o dal nugolo della burocrazia
controllante e controllata costituita dal corpo insegnante
di una scuola solo preoccupata di mantenere la buona fama di
un istituto della Napoli bene, o dallo zelante lavoro di
giudici minorili e psicologhe operose.
Il regista sceglie una via semplice e poco ridondante per
raccontare il suo film. Nella lucida e sempre vigile
fotografia di Luca Bigazzi, riprende i suoi personaggi senza
fronzoli pur non abdicando totalmente a scelte più estetiche
come l'ottimo commento sonoro di Pasquale Catalano o le
colorite descrizioni di una napoletanità che ha ormai ceduto
il passo al karaoke e la cui spontaneità naturale trascende
in bieca volgarità.
Buone le interpretazioni degli attori. In particolare,
funziona l'alchimia tra il piccolo Marco Grieco nel ruolo di
Mario ed una ispirata Valeria Golino, madre non madre,
disposta a sacrificare tutto per questo figlio non figlio.
Un film valido anche se sconta una certa lentezza solo in
parte lenita dalla poesia intrinseca ad alcuni momenti dove
la cronaca si stempera nei disperati tentativi di Mario di
accedere ad una realtà di serena normalità.
La frase: "La scuola è un brutto carcere e il carcere è una
buona scuola".
Daniele Sesti
|
|
|
| festival | trailer | sito
ufficiale |
|
|
|
|