Sinossi:
Peppino Impastato è cresciuto in una famiglia in cui l’onore e il silenzio sono
le caratteristiche di un "vero uomo". Ma lui non appartiene a loro e la sua
voce si alza, chiara e forte, dalle frequenze di Radio Aut da dove denuncia l’omertà e gli orrori di una "cultura" della morte alla quale non vuole,
insieme ai suoi compagni, rassegnarsi. L’ impegno di Peppino, nel 1977, si fa più forte e decide di candidarsi alle elezioni comunali per condurre la sua battaglia nel Palazzo. Sarà ucciso con 6 chili di tritolo e solo vent’anni dopo
la Procura di Palermo rinvierà a giudizio Tano
Badalamenti come mandante dell’assassinio e il processo deve ancora essere celebrato.