Sinossi:
Torino,
un pomeriggio dell'inverno 1931.
Giulio, un ragazzo di diciotto anni, ricopia su un
registro, con severa attenzione, cartelle cliniche delle
ricoverate del Regio Manicomio Femminile di Città. Siamo
nella grande biblioteca del nosocomio. Questo lavoro
pomeridiano è il compito che il padre Ettore, Economo Capo
di tutti i manicomi provinciali, gli ha affidato.
Il sogno di Ettore, che vive con moglie e figli in un
appartamento nel manicomio, è infatti di vedere Giulio
crescere nella sua stessa professione amministrativa. Il
ragazzo, però, comincia ad avvertire i turbamenti dell'età,
sottolineati dall'amicizia con un estroverso compagno di
scuola.
Un giorno giunge una giovane ricoverata, una ragazza sui
vent'anni: Margherita. Questa è molto differente dalle
donne che sono lo spettacolo che Giulio ha quotidianamente
sotto gli occhi. Quando dalla finestra della sua stanza
osserva il viale alberato dove passeggiano le ammalate
scorge solo vecchie contadine, prostitute luetiche, donne
avvilite dall'età e dalla follia.
Giulio insomma è in quella condizione dell'età dove
si avverte l'esigenza di uscire allo scoperto, di affermare
la propria individualità, ma non si sa come fare.
Un'avventura
amorosa, la presa di consapevolezza gli daranno l'opportunità
di uscire dalla propria condizione verso una più completa e
matura felicità.
Il
film è liberamente ispirato all'adolescenza torinese di
Giulio Carlo Argan.