Sinossi:
"Si può benissimo mettere fine alla propria vita senza
uccidersi?, sussurra il medico. E Cahit, 40 anni, i cui
numerosi tentati suicidi lo hanno infine condotto in clinica
psichiatrica, sa benissimo come: ricominciando una nuova
vita. Eppure l'angoscia che gli riempie l'anima continua a
renderlo schiavo di alcol e droghe, con cui spera di sedare
il suo dolore. Sibel - giovane, bella e come Cahit,
turco-tedesca, ama troppo la vita per essere una brava
ragazza musulmana. Per sfuggire alla prigionia impostale
dalla sua famiglia, devota e conservatrice, la ragazza
inscena un finto suicidio, che però la coprirà solo di
vergogna, senza portarle la libertà sperata. Solo il
matrimonio potrà salvarla, perciò chiede a Cahit di
sposarla. Riluttante, questi alla fine accetta. Forse per
salvarla, o forse solo per fare una cosa che abbia senso
nella sua vita. I due giovani iniziano a vivere insieme,
sotto lo stesso tetto, ma a parte questo, c'è poco che li
unisca. Lei assapora la libertà tanto desiderata; lui ha
qualche flirt occasionale. Fino a quando l'amore non entra
in punta di piedi nella vita di Cahit. Sibel gli ha dato
gioia e un rinnovato coraggio. Tuttavia, la donna continua a
vedere anche altri uomini, fino a quando anche lei non si
rende conto di amare Cahit. Purtroppo è troppo tardi:
un'esplosione di gelosia provoca la morte di un uomo. Cahit
finisce in galera e Sibel fugge in Turchia. Il suo cuore, la
sua mente e la sua anima sono però ancora insieme a Cahit -
ma quanto durerà? Con questo film Fatih Akin torna alle
radici della sua cinematografia che gli ha meritato, fra
l'altro, il Leopardo di Bronzo al Festival Internazionale di
Locarno, per il suo apprezzato film d'esordio "Short Sharp
Shock". Le elettrizzanti interpretazioni di Birol Ünel e
Sibel Kekilli riflettono l'energia del regista nonché
l'attualità di una storia che affonda le sue radici
nell'interessante cultura turco-tedesca.