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CAST
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Mia Drake, Imran Hasnee, Anil Kapoor, Irfan Khan, Madhur
Mittal, Dev Patel, Freida Pinto, Shruti Seth
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PREMI
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RECENSIONI
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Aiuto del pubblico, 50 e 50,
telefonata a casa. Sono gli aiuti a disposizione di chi si
siede davanti al presentatore di "Chi vuol essere
milionario?" con l’intenzione di arrivare il più in alto
possibile, magari diventare proprio milionario. Li
conosciamo tutti, inutile dirlo, il già solo citarli ci
mette nella condizione di prepararci ad una buona dose di
suspanse visto che si scommette non solo sulla risposta
giusta, ma anche sulla cultura del partecipante.
In questo caso, seduto davanti al Gerry Scotti indiano è il
poco più che ventenne Jamal, il protagonista del nuovo film
di Danny Boyle.
Il regista inglese già autore di "Trainspotting" e "The
Beach", fedele al motto "ogni volta che mi cimento con un
genere diverso, mi sento come all’esordio e riesco a dare
più freschezza al racconto", stavolta è infatti volato in
India (dove non era mai stato) per girare una favola tanto
indiana nell’anima, quanto occidentale nell’occhio. I dodici
quiz che vengono proposti a Jamal per arrivare alla meta
finale sono, infatti, l’occasione per conoscere la storia di
questo ragazzo nato paria, scampato a mille traversie, e ora
aspirante paperone. La vita di un ragazzo che ha fatto del
ricongiungimento con la sua amata Latika la sua ragione di
vita e che è pronto a sacrificare tutto sé stesso in nome
dell’amore.
Boyle ci racconta tutto questo come un thriller, fa un abile
uso del flashback e tiene sulle spine qualsiasi spettatore
giocando sulla credibilità del personaggio anziché sulla sua
cultura. Dentro c’è uno dei fondamenti della cultura
indiana, il karma, il destino inteso come frutto delle
azioni (positive) della persona, ma anche i colori e il
melodramma indiano, quella Bollywood che stiamo conoscendo
sempre più. Ne esce un ibrido culturale affascinante,
ritmato, un intrattenimento che ben calibra humour e
thrilling lasciando comunque spazio a riflessioni ad ampio
raggio sulle condizioni disumane che tanti ragazzini (non
solo indiani) si trovano a dover affrontare quando lo stato
latita e intorno i grandi non si fanno tanti scrupoli.
Chissà che non sia questa la sorpresa ai prossimi Academy
awards.
Andrea D’Addio
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