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CAST
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Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Corrado Invernizzi,
Michela Cescon, Matteo Mussoni, Elena Presti, Fausto
Russo Alesi, Paolo Pierobon
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PREMI
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RECENSIONI
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E’ tramite il documentario "Il
segreto di Mussolini", diretto a quattro mani da Fabrizio
Laurenti e Gianfranco Norelli, che il regista Marco
Bellocchio è venuto a conoscenza di Ida Dalser, compagna
rinnegata da Benito Mussolini, insieme al figlio avuto da
lei, dopo essersi arruolato per la guerra.
Uno scandalo ignoto relativo a una delle figure più potenti
della storia tricolore e che, raccontato nei libri "Il
figlio segreto del Duce: la storia di Benito Albino
Mussolini e di sua madre Ida Dalser" di Alfredo Pieroni e
"L’ultimo filò" e "La moglie di Mussolini" di Marco Zeni,
vede ora sullo schermo l’osannatissima Giovanna "L’ultimo
bacio" Mezzogiorno nei panni della donna che arrivò a
vendere tutti i propri averi per finanziare "Il Popolo
d’Italia", giornale poi divenuto il nucleo del Partito
Fascista.
Una donna incapace di scendere a compromessi e di perdere la
speranza, combattiva tanto quanto il suo amato Duce, di cui
l’autore di "Buongiorno notte", quando non ricorre a
immagini di repertorio, ci fornisce un’atipica figura di
uomo bruno e baffuto incarnata dal Filippo Timi visto in
"Saturno contro" di Ferzan Ozpetek e "Come Dio comanda" di
Gabriele Salvatores.
E, al di là dell’altamente lodevole lavoro svolto dal
costumista Sergio Ballo e dallo scenografo Marco Dentici, è
soprattutto grazie alla bellissima fotografia di Daniele
Ciprì che sfugge alla morsa del tipico look da fiction
televisiva d’inizio secolo per confezionare, invece, un
prodotto ricco di situazioni visivamente accattivanti.
Situazioni che finiscono per conferirgli un respiro quasi
internazionale e che ci permettono in maniera tranquilla di
annoverare il cineasta piacentino tra i pochi tecnicamente
validi rimasti nello stivale del globo, il quale, nel
"riesumare" su celluloide un’interessante e drammatica fetta
di storia nascosta, concepisce uno dei momenti migliori
attraverso il bel dialogo tra la protagonista e uno
psichiatra.
Anche se qualche minuto in meno avrebbe di sicuro giovato al
già più che apprezzabile insieme, di cui alcuni passaggi
rischiano comunque di apparire poco chiari per coloro che
non sono per nulla a conoscenza della vera vicenda.
Francesco Lomuscio
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