Sinossi:
Liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia,
il nuovo film di Emidio Greco presenta due temi di fondo,
strettamente intrecciati: da una parte l'idea che a
fondamento della legittimità del Potere ci sia una Storia
costruita su una concatenazione di falsità, dall'altra la
sconfitta di chi si oppone alle storture della Storia e
all'arbitrio del Potere. Ambientato nel Settecento, racconta
la storia di Giuseppe Vella, frate maltese di umili origini,
che, fingendosi conoscitore dell'arabo, scrive un falso
codice, "Il Consiglio d'Egitto", dal contenuto esplosivo per
la società del Settecento poichè afferma l'abolizione dei
privilegi feudali dei nobili. Per smascherare il frate viene
istituito un processo, cui assiste il giovane avvocato Di
Blasi, uomo colto e raffinato, influenzato dalle idee
dell'illuminismo francese. Un'indagine poliziesca sta per
smascherare l'impostura di Vella ma, contemporaneamente,
porta alla luce una congiura rivoluzionaria guidata da De
Blasi: la grande impostura va così a coincidere con la
grande congiura. L'avvocato viene arrestato, imprigionato,
torturato: la sua verità sarà la sua condanna; l'abate,
arrestato, confessa la truffa: la sua verità sarà la sua
salvezza. Entrambi vittime della loro impostura,
dell'impostura del loro tempo.